EMILE GALLE (1846-1904), fondatore e direUore (1901) della Scuo- la di Nancy (di cui furono vicedirettori Antonin Dauci, Louis Majo- relle, Eugène Vallin), studiò all'estero filosofìa, botanica, disegno; dal 1874, a Nancy, si dedicò al laboratorio vetrario del padre, come direttore.I suoi vetri, dalie forme libere e dal colore prezioso, spesso opale- scenti, nei quali egli amava, a ribadire il concetto di parità tra le arti, incidere versi di poeti simbolisti, da Baudelaire a Maeterlmck, sono legatissimi al carattere di crescita spontanea, organica, fitomorfica; il motto di Galle " le nostre radici giacciono nel suolo dei boschi, nel muschio, presso l'orlo dello stagno ", è il simbolo della sua poe- tica. Studioso e sperimentatore di nuove tecniche vetrarie, ha legato il suo nome ad opere - particolarmente dal 1898 in poi -, di grandis-sima importanza artistico-culturaie.Autore anche di mobili, non raggiunge, peraltro, in questi, la stessa felice creatività che nei vetri. Del 1904 è il famoso- letto a farfalla, dove, però, il simbolo arriva a sovrastare l'oggetto come funzione, indicando il punto di trapasso, di degenerazione, quasi, del motivo di partenza.
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